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Edizione agosto 2016 - Diario

Oggi ci sono stati spiegati i concetti di base della sicurezza informatica. Il professor Angelo Consoli ci ha fatto vedere una presentazione generale sui virus, i sistemi di sicurezza, gli hacker e le trappole che invadono il web. Nel pomeriggio abbiamo imparato dei semplici sistemi di crittografia (cifratura dei dati). Inoltre abbiamo potuto visitare i laboratori di sicurezza per approfondire il tema. Lì ci è stata fatta vedere la simulazione di un virus e di una chiamata telefonica spiata grazie a un programma apposito. (Mario)

Ciao, oggi ci siamo divertiti parecchio e credo proprio che sarà una delle mie lezioni preferite. Oggi abbiamo parlato dei primi hacker e se farete questo corso capirete che hanno tutti qualcosa in comune. I professori ci hanno anche illustrato come proteggere il nostro computer dato che la giornata di oggi era interamente dedicata alla sicurezza. Molto interessante è stato anche quando ci hanno spiegato che loro fanno dei test sui virus studiandoli e osservando come si comportano. In poche parole questa è stata una giornata all'insegna dell'hacking. (Nick)

Oggi si è presentato un signore che lavora alla SUPSI e ci ha presentato gli argomenti: VIRUS e HACKER. Ho imparato che non ci si può fidare di internet, dell'email e dei social. Ci ha insegnato che su internet girano virus o truffe per colpa dei social e della stupidità umana. Ci ha detto che molte persone inseriscono i virus nei video di youtube più gettonati, appena apri il video il virus ti entra nel sistema. Molte persone vengono ingannate dalle pubblicità, dalle offerte o dagli annunci di basso costo. [...] Non ci si può fidare dei social perché se scrivete che andate in vacanza vi ritrovate con la casa sottosopra. Ringrazio Angelo Consoli per l'avvertimento. (Vishhnu)

Mattinata interessante per chi si vuol interessare di tecnologia e di sicurezza appunto contro gli hacker. Il professor Angelo Consoli ci ha fatto esempio di tre hacker più forti o famosi al mondo, tra l'altro mi ha colpito uno di loro che per non pagare le chiamate (costavano parecchio in quell'epoca) usava un fischietto poiché emetteva lo stesso suono dei tasti per cui si poteva chiamare gratuitamente, il difficile era azzeccare i numeri. Durante la maggior parte del pomeriggio abbiamo svolto un piccolo compitino per decifrare dei messaggi. Davvero interessante! Mi è piaciuto molto, per cui forse lo userò con qualcuno: scriversi in codice, forte! (Gianluca S.)

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